Violetta, che insegna alle piccole come scegliere tra due amori. Uccidendo l’anticonformismo.

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Mesi fa mia figlia, che ha nove anni, mi ha fatto la seguente domanda: “Mamma, posso guardare Violetta?” Prima che il  quesito accendesse la mia curiosità, non sapevo che Violetta fosse il fenomeno tv dell’anno. Questo, nonostante non sia un cartone. Cominciamo a chiamare le cose con il loro giusto nome. Violetta è una telenovela. Che narra le vicende di una teenager, Violetta appunto, che torna nella sua città natale, Buenos Aires, dopo aver passato qualche anno in Europa. La protagonista aspira a diventare una cantante e gli episodi ruotano attorno a balli, spettacoli e canzoni.

Prodotta in Argentina dalla Disney Channel America Latina, la telenovela ha realizzato in poco tempo record di ascolti. Basti pensare al successo che la serie ha riscosso quando è stata portata nei cinema italiani: 275 mila mamme e bambine, o come le definiscono, le V-Lovers,  biglietti esauriti in un’ora dalla messa in vendita e 2 milioni di euro di incassi. Anche il magazine, Violetta – Il mio Diario, non scherza, visto che vende 40 mila copie tutti i mesi. Per non parlare dei quattro libri dedicati al personaggio, tutti ai primi posti fra i best-seller per ragazzi.

L’immagine della protagonista, trasformata ormai in una diva di dimensioni planetarie, è stata riprodotta su ogni genere di oggetto: matite, astucci, righelli, borse, t-shirt, fazzoletti per il naso, party-gadgets e quant’altro. La novità che più di tutte sembra promettere incassi esorbitanti, specie in vista del Natale, è la bambola di Violetta.  Capace, immagino, di oscurare per sempre il fascino erotico delle ormai “vecchie” e nostrane Winxs.

Inoltre, come recita Wikipedia, dato che la  trama delle telenovelas si basa su “faide famigliari, tradimenti, ingiustizie, amori contrastati, 99-264459-000057fughe, agguati e travestimenti, figli illegittimi, conflitti generazionali e di classe, e figure femminili di grande spessore“, Violetta non se ne fa mancare neanche una di queste caratteristiche. Le ripropone tutte in chiave adolescenziale. Con la conseguenza evidente di fornire alle bambine un modello davvero distorto della realtà.

Violetta è infatti un pacchetto di ormoni preconfezionati che pare fatto apposta per alimentare la convinzione di dover piacere a tutti i costi ai maschi. Come se l’obiettivo della vita, oltre a diventare delle star, fosse solo quello.E allora via a chili di trucco, look da bomboniera, capelli boccolosi o stirati – basta che siano scolpiti da un professionista – sguardi ammiccanti anche quando le protagoniste discutono di “alta filosofia” e, come se non bastasse, le figure maschili di questa ” soap” sembrano uscite da una boy band e sono in balia costante degli alti e bassi umorali delle nostre principesse tutte rosa cipria e lacrime.

1zf2c15Ora a una come me, nata in un paese come il Brasile, dove la popolazione cresce a pane e telenovelas, sale un profondo orrore a vedere un prodotto come Violetta. Che ritengo sia una sorta di deviazione genetica, un mutante televisivo che colpisce con subdola precisione un target specifico: le bambine piccole, ossia quelle con un’età compresa tra tra i 4 e i 10 anni, che di adolescenziale hanno ancora ben poco. Basti pensare che nelle prime 20 emissioni della seconda stagione, c’è stata una media di ascolti pari a 266.800 persone nel target 4+, 160.400 ragazzi dai 4 ai 14 e 131.500 ragazze con 8-14 anni. E anche dai racconti di varie persone che hanno figlie adolescenti, emerge che Violetta “è roba per piccole”.  E noi adulti, svogliati e senza il tempo necessario per capire e valutare in quale razza di fenomeni del marketing spinto sono risucchiati i nostri figli, assecondiamo tutto.

Anche io da piccola guardavo le telenovelas, e mi ricordo che si fermava un paese intero durante le puntate “più calde”. Le famiglie si riunivano senza distinzione di classe o genere. Ma quello che guardavamo tutti noi, bambini e adulti, erano le vicende di vita vera. Le poche bambine del cast, quando c’erano, non sembravano bambole scolpite. Per non parlare delle aspirazioni e dei modi di gestire le questioni sentimentali. Dubbi del calibro di questo: “Chi sceglierà Violetta tra Leon e Diego?” non ci attanagliavano di certo l’esistenza. Riguardavano semmai i grandi e rimanevano confinate al loro ambito. Una volta finita la puntata, noi tornavamo a giocare nel nostro mondo. E nessuna tempesta ormonale ci assaliva quando, ad esempio, la schiava Isaura cercava di allontanare il suo padroncino, Leoncio, ardente di desiderio per lei. Certo, l’immaginazione volava alta, ma era quel genere di trasporto che toccava corde ben diverse da quelle suonate continuamente oggi.

  A casa mia non si guarda Violetta.  Fortunatamente, senza aver dovuto molto insistere, abbiamo scoperto il fascino tenebroso della Famiglia Addams. Lì, se non altro, il buonismo esasperato delle bambole rosa che sognano di cavalcare i palcoscenici del mondo tenendo per mano un principe ben pettinato, non c’è. I valori degli Addams sono forti, assoluti, ben delineati. E poi c’è la funerea e sagace Mercoledì,  grande allevatrice di ragni e incredibilmente intelligente per la sua età, capace di mettere in imbarazzo gli adulti con le sue battute geniali e pungenti. E che a dodici anni non se ne va in giro dispensando costanti sorrisi e lacrime, vestita come se fosse una velina e truccata come una showgirl. Piuttosto gioca a ghigliottinare la sua bambola di Maria Antonietta. Col risultato che mia figlia ride come una matta. Perchè in fondo, i bambini intuiscono perfettamente il fascino dell’anticonformismo, e ne rimangono compiaciuti oltreché affascinati. Basta dare a loro un’alternativa.

Consuelo Canducci

12 Risposte a “Violetta, che insegna alle piccole come scegliere tra due amori. Uccidendo l’anticonformismo.”

  1. Oggi leggo che ai Parioli hanno arrestato 5 persone per lo sfruttamento della prostituzione di due 14enni, figlie di professionisti, compagne di liceo. Una di queste persone era la mamma di una delle ragazze, la madre dell’altra, scappata di casa da qualche tempo, è quella che ha effettuato la denuncia ai carabinieri. Le due adolescenti erano state adescate su un social minore (non fb) da adulti che procuravano loro i clienti trattenendo una percentuale.
    Ai miei tempi la prostituzione minorile non era certo roba da quartieri alti e soprattutto non era una scelta ma l’unica possibilità di vita; oggi forse anche grazie ai nuovi modelli televisivi, non vi è più distinzione fra i comportamenti; l’escalation emotiva è immediata. Si è frustrati, ci sia arrabbia e si uccide. Si vuole piacere a tutti i costi e il riconoscimento di tale apprezzamento avviene tramite il danaro, il mezzo per avere sempre di più, e per piacere sempre di più.

    1. Ciao Alessia!
      Se tutti noi facessimo attenzione e cercassimo, nel proprio ambito, di migliorare anche solo una minuscola cosa, sono sicura che in futuro le cose potrebbero cambiare. Però è ora che ci diamo tutti una svegliata. Ed è anche ora di smetterla di fare gli amiconi a tutti i costi dei nostri figli (per paura di essere allontanati da loro) e cercare di recuperare, come genitori, quel “peso specifico” utile alla loro crescita. Dobbiamo, in sostanza, fare la differenza. Almeno un po’.

    1. Cara Gemma, io ho guardato Violetta, l’ho guardata attentamente, più puntate, più volte. E ti confesso che non ho colto la straordinarietà di cui parli…

  2. Va bene che ognuno ha i suoi gusti, ma una persona grande non si può infiltrare nelle cose dei bambini,si ammetto che sono esagerati a mettere Violetta dappertutto, ma se non ti piace, è un problema tuo, anche se caro, Consuelo Canducci, io penso che tu sia inguaiato, ma comunque non è questo il punto,Violetta, non parla di cotiglion, lucidalabbra, vestiti ecc, ma ha anche una morale ovvero insieme siamo migliori, e prova ad ascoltare le sue canzoni, anzi ti chiedo per favore ascolta: Soy mi mejor momento, e se non ti viene una lacrima, vuol dire allora chre sei privo di sentimenti.Distinti saluti.Martina!!!

  3. Bellissimo articolo trovato proprio durante una ricerca per capire qualcosa di più su questo programma. Per fortuna ci sono genitori che ancora si informano su cosa i figli guardano 🙂 mentre ce ne sono ancora molti che lasciano i figli di fronte alla televisione tutti soli (e leggendo i commenti prima del mio, anche di fronte al computer pare..)

  4. tanti auguriiiiiiiiiiiiiiiiiii martina stoessel ti voglio tanto bene oggi e il tuo compleanno e ti volevo augurarti buon compleanno auguri <3<33<<3<3<3<3<3<3<3

  5. Io sono una.
    V-lover ho 12 anni e secondo me non e roba di pccole e sono anche una leonetta : leon + violetta = love e poi e fantastica sogno di essere come lei speriamo che il destino mi averi il desiderio e non vedo l’ora di vedere violetta 3 un nuovo sogno ti amoo Jorge , tini ti adoroo

  6. Bella / Violetta es la mejor de disney las cacneonis q me gustan son te creo juntos somos mas yo soy extra mega fanatica de violetta y yo creo que leon es super mas guapo que tomas

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