La petizione per rimuovere Expo Gate a fine evento

Expo-Gate_8-05_courtesy-Filippo-Romano

La maestosa struttura dell’Expo Gate in Piazza Castello a Milano, che molti preferiscono definire mastodontica, continua ad essere al centro di accesi dibattiti. Che la causa sia la sua forma o la sua ragion di esistere poco importa, fatto sta che non piace proprio ai milanesi. Le due piramidi di vetro, progettate dall’architetto Alessandro Scandurra e costate quasi 5 milioni di euro, fungono da soglia tra Milano e l’’Esposizione Universale. Nascono come edifici provvisori, e come tali dovranno essere smontati dopo l’Expo 2015.

Su questo aspetto l’assessore al Commercio di Milano, Franco D’Alfonso, in occasione della presentazione a palazzo Marino delle iniziative del Comune per il futuro dell’area pedonale di piazza Castello, aveva affermato”che si tratta di una struttura provvisoria, fatta per essere smontata dopo l’Expo. Ed in merito all’eventuale trasferimento dell’Expo Gate in un altro sito, D’Alfonso aveva aggiunto che “prima di quel termine si valuterà cosa fare, capendo se la struttura può avere una funzione in piazza Castello o altrove”. Va ricordato poi che l’area di via Beltrami occupata dove sorge l’ Expo Gate è in concessione d’uso fino al 31 dicembre 2015 alla società Expo.

Questa ipotetica “funzione in piazza Castello” delle due gabbie trapezoidali crea non poca preoccupazione e insinua un dubbio: esiste dunque una possibilità che le strutture dell’Expo Gate diventino stabili? Secondo Stefano Boeri, ex assessore alla Cultura del Comune con delega a Expo, sì.

Ed è per questo motivo che il Circolo PD Città Mondo – sezione fondata da Boeri, – ha lanciato una raccolta firme on line sul sito di Change.org, per chiedere a sindaco e giunta «che venga preso pubblicamente l’impegno, alla fine di Expo, di spostare immediatamente le strutture a cuspide da piazza Castello, ripristinando la piazza come in origine e inglobandola nei progetti di sistemazione dell’area pedonale». Questa preoccupazione è alimentata anche dal fatto che “mentre era già in corso il cantiere, si è deciso di costruire due vere e proprie “fondazioni” per le strutture di piazza Castello. Investendo soldi per renderle stabili e rendendo dunque costosissimo il loro smontaggio”.

Nella storia delle esposizioni universali sono tanti gli esempi di installazioni o edifici che si sono rivelati molto più che luoghi “provvisori”. Divenendo veri e propri simboli delle città che li ospitano, come ad esempio la Tour Eiffel a Parigi. Certo è che se l’Expo Gate dovesse rimanere definitivamente in piazza Castello, non avrebbe di certo l’allure dell’Acquario Civico di Milano, costruito in occasione della esposizione del 1906 e considerato come una delle espressioni più significative del liberty milanese.

Una risposta a “La petizione per rimuovere Expo Gate a fine evento”

  1. Dall’alto non sembrano orrende come invece appaiono viste da vicino! Speriamo proprio che dopo l’Expo ce le tolgano dai piedi

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