Sono stata al Salone Fuori. E ho scovato alcuni “must have”

Quest’anno va così: al Fuori Salone non ci vado. Nulla di personale, e’ una figata tutto ciò. Ma io ho le mie cose da fare e tutta sta gente mi da un pò noia. Troppe scarpette nere e basse col calzino ino-ino, fiumi di giapponesine con bluse a campana e pantaloni romboidali, hipster e ancora hipster disseminati ovunque, che portano a spasso le loro barbette, oriundi che escono dai borghesi panni e si travestono da creativi, nordici in canotta, napoletani sempre tali, tutti o la maggior parte col cellulare in mano e la fotocamera appesa al collo per fotografare qualsiasi cosa e stronzi, tanti stronzi in doppia fila. Il caos. Poi ci sono quelli come me, un filo fobici, un tantino out, che zigzagheano tra la folla sperando di uscirne vivi. Ho provato anche con la bicicletta, ma mi sono esaurita uguale, se non di più. Gli eventi son troppi e non riuscirei comunque a selezionarli.

Quindi me ne sto qui a casa, nel limite del possibile, a mangiare mirtilli con il miele e a bere vino buono. Ma nel frattempo, tra una serie tv e due robe da leggere e scrivere – e per non sentirmi da meno – ho selezionato alcuni contro-oggetti di design sopraffino nel mio “Salone Fuori”, che penso non troverete in giro nelle locations  milanesi.

Partiamo da Raidoree. Così, chi ha già capito di cosa stiamo parlando, ha la possibilità di cambiare sito e aprire, chessò, quello di Interni.

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Si tratta di un anatomico divaricatore per chiappe (in previsone della bella stagione) che permette ai raggi solari di penetrare in modo omogeneo nell’intermezzo del sedere. E’ vero che il popolo del design, che veste prevalentemente di nero, non ama l’abbronzatura. Son tutti pallidi. Ma fa niente, gli usi possono essere svariati, data l’appunto, variegata tipologia di fruizione.

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Ma passiamo a un oggetto meno volgare e più in tema, và: Digitouch, perfetto per coloro che amano coniugare tradizione e modernità. ‘Na cacata pazzesca che fa molto figo.

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Anche le casalinghe se ne vanno in giro per eventi. A voglia. Allora perché non trasformarle da disperate a nerd? Ci pensa la Consolle Swiffer. Controlli il tuo scopino con il joystick a prova di scemo: avanti, indietro, destra e sinistra. Tasto START e STOP. Punto.

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Ecco, questo è uno dei miei preferiti. Quando l’ho visto al Salone Fuori, ho pensato di correre ad acquistare un cane. E chi mi conosce sa che il mio ipotetico cane correrebbe davvero questo rischio…

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Evvai, che due paia di cosce risolvono sempre qualsiasi problema. Soffrite d’insonnia? Avete pensieri brutti e cattivi per la testa? Dai, sù! Provate ad accoccolarvi su uno di questi cuscini e vedrete che vi passa tutto.

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Le nuove tendenze strizzano sempre di più l’occhietto agli Hipster, che seppur dalla lunga barba, han le orecchie nude…e il pisello corto. Così pare.

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Parliamo di moda. Siamo a Milano, santi polipi! Ecco, non so voi, ma io una scarpa così, non la comprerei. Più che altro perché c’è quel tentacolino lì, in primo piano, che si conficca nella carne. Argh…

Chiudo perché potrei andare avanti per ore, selezionando oggetti che farebbero sfigurare gli altri in giro per Milano. E lo faccio con un rimando allo Splatter, genere che amo, da sempre:

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L’ha disegnata il cugino di Tarantino, e si chiama “Sbudellami tu, che ti sbudello anche io”.

Ora non mi resta che aspettare lunedì, quando tutto sarà finito. Allora uscirò  a bermi un drink.

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