Cosa Google sa di noi e come sprofilarsi

Questa mattina ho deciso di sprofilarmi. In fondo il periodo è quello giusto; c’è il cambio di stagione da fare negli armadi e le pulizie di primavera. Poi è da tanto che rimugino l’idea di resettare le informazioni che Google ha accumulato sul mio conto. Nulla da nascondere, né senso di paranoia: è solo per il gusto di rompere un pochino i cosini a bigG. Poi, per carità, conosco tanta gente cui non frega nulla di essere profilata, anzi. Perché in fondo può tornare utile, a noi, ma soprattutto a Google e ai suoi inserzionisti.

Pensate solo ai brand, che sanno perfettamente chi compra o comprerebbe cosa,  alle compagnie aeree, che hanno bisogno di sapere se stiamo già pianificando le vacanze – quali, come, dove – gli editori, che vogliono sapere cosa leggiamo, alle case automobilistiche, insomma, tutti. E tutti cercano in un modo o nell’altro di venirci incontro con banner, proposte di saldi, occasioni, tramite inviti via mail, messaggi, tutti al momento giusto, nel modo più calzante. Perché il nostro storico nella rete dice tutto di noi. Già, lo storico; ma lo avete mai visto il vostro?

Se siete paranoici e tutto questo non vi garba, potreste anche cancellare le informazioni che avete regalato nel tempo. Già lo sapete che ormai Google non può più profilare nessuno senza specifico consenso (ed il consenso lo diamo tutti), ed è anche possibile richiedere la cancellazione dei propri dati dagli archivi; di questo se ne era già parlato. Ma sappiamo come vanno le cose: alla fine nessuno lo fa. Per pigrizia, perché sembra complicato, perché, in fondo, chissenefrega. Allora, se avete qualche minuto, invece di andare sui social a cazzeggiare e a perdere tempo, provate a guardarci. O quantomeno provate a farvi mandare da Google il vostro “storico”.

Per prima cosa dovrete essere loggati nel vostro account Google per poi andare a questo indirizzo (o viceversa):

https://history.google.com/history/

Una volta entrati nella schermata “Attività web e App” (vi faccio vedere la schermata in inglese tratta dalla fonte perché la mia ha troppo riflesso), dovete selezionare “all time”, cioè, “dall’inizio”.

its-not-easy-to-find-your-web-and-app-activity-page-you-must-be-logged-in-to-google-to-see-it-once-logged-in-go-to-httpshistorygooglecomhistory-and-click-on-all-time.jpg

E’ molto interessante ripercorrere tutte le ricerche fatte negli anni. A me ne sono uscite circa quindicimila. Se volete fare una sprofilazione one shot c’è l’opzione “Delede All”. Li vedete quei tre puntini messi in fila in alto a destra? Ecco, andate lì e selezionate “opzione di eliminazione”, poi cliccate su “avanzata” e dal menù a tendina cliccate “dall’inizio”. Ovviamente Google cercherà di sviarvi con un warning tipo: “se elimini l’Attività web e app, potresti limitare la capacità di prodotti come Google Maps e Google Now di offrirti risultati personalizzati e blà blà là. Fregatevene e buttate.

Da questa schermata potete accedere a tutte le info che Google ha su di voi: andando in alto a sinistra, sui tre trattini messi in fila, si apre la tendina con le opzioni di visualizzazione delle ricerche fatte su Youtube, i dati audio inviati a Google e la “cronologia delle posizioni”, dove potrete richiedere la copia di tutti i vostri dati andando sul tasto impostazioni (in basso a destra, ingranaggio).

mappa

Potete decidere cosa farvi mandare e come riceverlo (via posta, via mail). Quando ho fatto la mia richiesta Google aveva esordito dicendo che ci sarebbero voluti forse giorni e giorni per inviarmi il tutto. Fatto sta che dopo qualche minuto è arrivato il file. Anzi, fileoni: ben tre, ciascuno da 1,6 G: foto, messaggi, ricerche, tutto-tuttissimo. Very impressive.

Se invece volete scoprire cosa Google crede di sapere riguardo ai vostri interessi , andate qui. Una volta loggati potrete anche modificare alcune opzioni e sfanculare gli inserzionisti. Comunque fatevi un bel giro lì dentro, anche solo per darci una sbirciatina, senza cancellare nulla. Può essere istruttivo, e poi alimenta la presa di coscienza e ci fa sentire meno passivi nei confronti della rete. E non me ne voglia Salvatore Aranzulla se gli ho rubato per qualche minuto il mestiere.

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