Photoshop e la mano aliena di Belen

Rido ancora mentre scrivo. E rido perché ho la foto piazzata a tutto schermo nel mio monitor. Questa volta, invece di guardarle le tette o altri attributi più popolari, l’occhio continua a cadere sulla mano.

Belen, Belen, non sai quante volte sono stata lì lì per scrivere un post su di te. Tuttavia mi sono sempre trattenuta dal farlo perché mi sembrava di cadere nella stessa sindrome da gossip da cui è affetta la Lucarelli.

Ma il gossip qui non c’entra, sarebbe una perdita di tempo in generale. Qui c’entra la piaga di Photoshop e tutto ciò che ne consegue quando l’utilizzo va oltre l’umano. Perché fin tanto che lo si usa bene, si riesce a convincere le masse che in foto son tutte perfette, dalla punta dei capelli all’unghietta del mignolo del piede. Poi succede questo:

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Ora, ad un occhio allenato (i maschietti non me ne vogliano se affilo le mie unghiette su cotanta bellezza) alla lettura fotografica, non può non sfuggire la mano aliena di Belen. Che oltre ad essere lunga lunghissima, povera, ha pure sei dita. Sei dita cribbio! Ma che razza di editor è questo? Che già è la donna più scontornata del mondo, serviva aggiungere pure un dito? Non ne ha bisogno di ritocchi, non lei. Essì che tra poco andremo su Marte…

Basta e basta. Qualcuno fermi l’abuso di Photoshop. Che poi non fa nemmeno più tendenza. E il mercato della moda non può andare avanti così, a prenderci per il culo. Se per noi donne normali tutta sta menzogna rappresenta un insulto all’intelligenza, per le ragazzine rappresenta una pressione costante alla ricerca di una perfezione che non esiste.

Pure Peter Lindbergh, fotografo delle super top model degli anni ’90, per il calendario Pirelli 2017 ha scelto la parola “VERITA'” come coordinata estetica. «Voglio liberare le donne dal terrore della giovinezza e della perfezione», dice lui. Alleluia.

Caro Peter, pensaci tu. Pensaci tu a far capire alla gente quanto sia più bella un’immagine vera. Quanto un viso non ritoccato, ma solo ben prodotto, possa inchiodare lo sguardo, comunicando ben altro che un banale “guarda come sono figa”. Che noia. E tu, Belen, leva sta foto da Instagram, ti prego.

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